venerdì 11 luglio 2008

Per una corretta informazione sul prossimo conflitto USA-Iran


Sono anni che quel paese pacifico che è l'Iran (non mi risulta che abbia mai intentato guerre e decapitato dittatori negli ultimi anni, al contrario di alcune superpotenze ben conosciute) attende di essere attaccato da Israele e dagli Stati Uniti. Il motivo? Il petrolio, e il gas naturale, ma non solo. L'Iran è una postazione strategica, essendo situato al centro dell'Eurasia.

Ufficialmente il casus belli sarà fornito dall'arricchimento dell'uranio che l'Iran sta attuando da mesi: il mondo teme che esso si possa dotare di bomba atomica (come altre decine di superpotenze, compreso Israele, che sono già fornite di atomica e che il mondo non teme). In realtà l'AIEA ha certificato, dopo ripetute ispezioni, che il programma nucleare iraniano ha scopi esclusivamente civili, cioè per produrre elettricità. Ma l'asse Usa-Israele fa orecchie da mercante, e mentre annuncia per voce di Berlusconi che nel mondo bisogna costruire altre 1000 centrali nucleari, va a dissotterrare l'ascia di guerra nei confronti dell'antico impero persiano senza alcuno scandalo della comunità internazionale.

Ciò che secondo me è importantissimo, da parte nostra, è aprire gli occhi, e non farsi trascinare dalla progressiva criminalizzazione che i governi occidentali e i loro servi mediatici stanno attuando nei confronti di Teheran. Lo ripeto con forza ai tre lettori di questo blog: non fatevi infinocchiare, l'Iran non è così cattivo di quanto sembri, non possiede l'atomica (a meno di un colpo di scena pazzesco) e non vuole fare del male a nessuno. Non gioite nel caso venga attaccato, anche perchè le conseguenze dell'attacco saranno disastrose, per l'intero globo. E prendete con le pinze le dichiarazioni dei nostri politici e della nostra stampa.

Ecco un piccolo esempio.

Ha avuto risonanza internazionale il test missilistico effettuato dall'Iran l'8 luglio, due giorni fa (fonte Ansa). Il nostro ministro Frattini, non dalla Farnesina ma guarda caso da Israele, dov'è in visita, ha dichiarato che gli Shahab-3 lanciati dall'Iran sono "molto pericolosi, ed ecco perché tutta la comunità internazionale, e non solo Israele, ha interesse a bloccare questa escalation in modo definitivo" (Fonte la Repubblica). Bisognerebbe spiegare a Frattini che l'Iran non ha intenzione nè motivi di attaccare nessuno, e quei missili, militarmente parlando, sono dei veri e propri cimeli. A parte che non sono dotati di testata nucleare, hanno una gittata di 2000 km ovvero raggiungerebbero al massimo Israele, lasciando la "comunità internazionale" nei propri sonnecchiamenti tranquilli.

Inoltre il generale iraniano Salami (sic!) ha parlato giustamente di difesa, e non di attacco: "Abbiamo lanciato questi missili per mostrare solo una parte della nostra capacità di difesa nazionale a chi ha recentemente minacciato l'Iran". Gli fa eco il generale Mohammad-Najjar: "Our missile capacity is just for defensive purposes, to safeguard peace in Iran and the Persian Gulf region" (fonte Iranmania). Per cui titoli catastrofisti in prima pagina come "Teheran: pronti a colpire Israele" (fonte La Stampa) sono fasulli e fuorvianti.

Nessuno invece ha parlato delle esercitazioni israeliane (fonte RaiNews24). E molto meno clamore ha destato la notizia che gli USA abbiano firmato un accordo con il governo di Praga, che consente loro di sistemare lo scudo spaziale nel territorio della Repubblica Ceca (fonte ilsole24ore). Cosa che ha fatto imbestialire i Russi, alle prese con una nuova spina nel fianco.

Insomma, l'importante prendere coscienza che spirano tristi venti di guerra, e che non sempre il buono è il buono ed il cattivo è il cattivo. La recessione in Italia è già arrivata (Paese con un debito pubblico record da 1661 miliardi di euro, fonte RaiNews24), e la crisi economica internazionale è alle porte, visti i prezzi del petrolio e dei cereali. Tra l'altro, in caso di attacco, l'Iran per prima cosa chiuderebbe lo stretto di Hormuz. E in quel momento le nostre automobili cominceranno a viaggiare a spinta.

In definitiva sarebbe ora di smetterla di pensare alle leggi incostituzionali che un prescritto neofascista sotto processo si fa approvare per non essere processato e condannato. Ci sono ben altri problemi che incombono sulle nostre teste.

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