lunedì 23 giugno 2008

Italia-Spagna: 107-101

Non era sufficiente l'eliminazione dell'Italia dall'Europeo da parte della selezione spagnola. Doveva arrivare anche Eurostat a ricordarci che nel 2007 il divario tra il PIL spagnolo (in continua crescita) e il PIL italiano (in netto declino) è aumentato ancora. Il dato del 2006, ovvero 105-103 per la Spagna, era stato messo in discussione. Ora si tratta di un indiscutibile 107-101.

Insomma continuiamo ad uscire, ma, come dice Donadoni, a testa alta. Il cittì della Nazionale, come tutti i responsabili dello sfascio politico e istituzionale (che sta portando di fatto l'Italia non solo fuori dall'Europeo ma anche fuori dall'Europa), non ha la minima intenzione "di dimettersi per un rigore sbagliato".

Io mi permetto di dissentire. Sicuramente siamo stati eliminati per due rigori sbagliati, e di questo hanno responsabilità i tiratori scelti. Ma ieri ho visto per la prima volta una squadra capace di non creare neanche un'azione da gol: i 3 tiri in porta (tra regolamentari e supplementari ovvero in due ore di gioco) sono arrivati non al termine di un'azione, ma perchè non c'era di meglio da fare.

Gli italioti hanno adottato uno schema offensivo veramente temibile e moderno: buttare la palla avanti a cercare la testa di Toni, che puntualmente o non arrivava, o arrivava in ritardo, o arrivava e sprecava. Ora imperniare il gioco di tutta la squadra, ovvero tutte le azioni offensive, su un centravanti così, che chiede la palla solo quando è in fuorigioco, e non avere neanche lo straccio di uno schema alternativo, vuol dire perdere. Almeno Di Natale, in pochi minuti, di testa è riuscito addirittura ad inquadrare lo specchio della porta. Toni no.

In tutto questo ha colpa l'allenatore. Se vedi che alla fine del primo tempo non abbiamo fatto neanche un tiro in porta, significa che qualcosa non va. Se nella tua selezione, tolti Pirlo e Del Piero, non c'è nessuno che sappia battere le punizioni, qualcosa non va. Se vedi che il tuo mitico centravanti di sfondamento non ha impensierito neppure una volta il portiere avversario in 4 partite, qualcosa non va. E' così via. Ma è un vizio tutto italiano quello di uscire a testa alta e rimanere asino, invece che uscire bastonato e cercare di migliorare. Una volta dicevamo a Zapatero "il tuo PIL sarà pure migliore, ma noi a pallone siamo più forti"! Da ieri, non possiamo permetterci più neanche questo.

Nessun commento: