domenica 11 maggio 2008

Travaglio, Fazio e Schifani (per non dire di Cappon e Gasparri)

Per la seconda volta in pochi giorni, Marco Travaglio fa parlare di sè in Rai, precisamente da Fazio a "Che tempo che fa" (ovvero, lo invitano sapendo che dirà ciò che dirà, poi si indignano e lo zittiscono). Stavolta Petruccioli ha taciuto, ed ha parlato direttamente il dg Cappon. Che cosa ha detto Cappon? Ha detto che quanto è accaduto è "un episodio deprecabile" e che "il comportamento di Marco Travaglio è inescusabile". Gasparri, quello della legge gasparri che permette a rete4 di trasmettere illegalmente (qualcosina di televisione la sa), non ha perso occasione di rincarare la dose, dicendo che la letterina di Cappon e le pronte scuse di Fazio non bastano. Evidentemente vuole trombare Travaglio al più presto.



Ma allora, che cosa ha detto Travaglio? Che dopo Schifani "ci sarà il lombrico o la muffa", e poi ha aggiunto che "dalla muffa si ricava la Penicillina, per cui è un esempio sballato". Non si è trattato di un "insulto" fine a se stesso: è stato motivato dalle parole del libro "Se li conosci li eviti", pubblicato da Chiarelettere e scritto da Gomez e Travaglio, che riguardano il nuovo Presidente del Senato, Renato Schifani:

Segni particolari: Porta il suo nome, e quello del senatore dell'Ulivo Antonio Maccanico, la legge approvata nel giugno del 2003 per bloccare i processi in corso contro Silvio Berlusconi: il lodo Maccanico-Schifani con la scusa di rendere immuni le "cinque alte cariche dello Stato" (anche se le altre quattro non avevano processi in corso). La norma è stata però dichiarata incostituzionale dalla consulta il 13 gennaio 2004. L'ex ministro della Giustizia, il palermitano Filippo Mancuso, ha definito Schifani "il principe del Foro del recupero crediti", anche se Schifani risulta più che altro essere stato in passato un avvocato esperto di questioni urbanistiche. Negli anni Ottanta è stato socio con Enrico La Loggia della società di Villabate, Nino Mandalà, poi condannato in primo grado a 8 anni per mafia e 4 per intestazione fittizia di beni, e dell'imprenditore Benny D'Agostino, poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.


Ora io penso una cosa semplicissima, direi ovvia: se quanto scritto è una boiata, gli autori vanno processati per diffamazione, in via direttissima. Ma se quanto scritto corrisponde al vero (qualcosa mi dice che sia così), allora si tratta di pura informazione, ed è giusto che gli Italiani sappiano chi è il Presidente del Senato (dal momento che nessuno sa veramente CHI SONO QUELLI CHE SIEDONO IN PARLAMENTO, complice la stampa), per cui Cappon e Gasparri farebbero meglio a tacere.

Tutto il resto della polemica, montata dai giornali, con quello strisciante Fazio che chiede scusa a flebile voce, mi ripugna come al solito.

EDIT: il grido di scandalo è stato bipartisan (parola che si usa solo per alcune occasioni, vedi l'indulto). Ciò che non è comprensibile è il perchè Finocchiaro e Gasparri non abbiano urlato quando El Paìs ha detto la stessa cosa di Travaglio, e quando lo stesso Travaglio con Gomez hanno scritto quelle cose nel libro. Evidentemente il problema non è "cosa" hanno scritto. Il problema è che Gasparri e Finocchiaro pensano che la RAI sia loro. Io dico ai politici:

GIU LE MANI DALLA RAI.

RAI LIBERA ED APOLITICA.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

su La Stampa, in un'intervista, Fabio Fazio rivendica il diritto di invitare chiunque, compreso (per l'ennesima volta) Travaglio.
dice "meglio ospiti vari e problemi piuttosto che stessi ospiti e senza problemi".
detto questo, credo che a sentire che dopo l'attuale presidente del senato giusto la muffa tutti avrebbero preso le distanze. i fatti citati sono arrivati dopo, in coda all'intervista.
rimane il fatto che l'additamento bypartizan fa schifo.
ed è bello che tu abbia tolto ricca dal blogroll ;)

http://domenicofiniguerra.wordpress.com/ ha detto...

Sto dalla parte di Marco Travaglio e di Michele Santoro, ed esprimo la mia solidarietà a loro e a tutti i giornalisti che talvolta rischiano la vita perchè fanno il loro dovere.

Dovere, che è quello di informare correttamente i cittadini, facendo i “cani da guardia” della democrazia. E no di certo quello di compiacere i potenti e i politici di turno, facendo i loro cuccioli da compagnia. Prendendo le distanze dalle domande impertinenti e dalle costatazioni scomode.

I fatti di cui Travaglio ha parlato da Fazio sono ampiamente raccontati nel libro del 2007 di Peter Gomez e Lirio Abbate, ripresi nella scheda dedicata al neopresidente del Senato Renato Schifani dall’ultimo libro “Se li conosci li eviti” uscito ad aprile di quest’anno.

Sinceramente, mi sarei aspettato che all’indignazione scontata del Popolo delle Libertà, che porterà molto probabilmemente verso un secondo editto bulgaro, facesse da contraltare una pacata (non chiedo di più a chi sta facendo del buonismo, l’arma vincente per far rinascere il centrosinistra) richiesta di chiarimenti da parte del Partito Democratico.


Non un’acritica adesione a quanto detto da Marco Travaglio. Ma quantomeno una richiesta a Renato Schifani, Presidente del Senato, di voler chiarire ed eventualmente smentire quanto detto dal giornalista a proposito delle sue frequentazioni e dei suoi rapporti d’amicizia o d’affari con condannati per mafia. Il tutto nell’interesse della credibilità della Repubblica e delle più alte cariche dell stato.


Invece, Anna Finocchiaro, Luciano Violante, Renzo Lusetti, Luigi Bobba e Marco Follini, hanno solo stigmatizzato il comportamento del giornalista e del servizio pubblico. Dicendo che senza contraddittorio certe cose non si possono dire. Come se al Presidente del Senato, mancassero le opportunità di intervenire, anche a reti unificate.

Finora Schifani non ha smentito nulla. Nella prontissima intervista riparatoria al TG1, si è limitato a dire che qualcuno vuole minare il dialogo. Mi pare davver poco.

Sinistra? Se ci sei, batti un colpo.

http://domenicofiniguerra.wordpress.com/

Framaulo ha detto...

Il Jere': "rimane il fatto che l'additamento bypartizan fa schifo"

domenicofiniguerra: "Sinistra dove sei?"

Giustamente puntate il dito contro la sinistra: io punterei il dito contro il PD, visto che Di Pietro ha detto fin da subito "non toccate il soldato travaglio". E basti sentire anche i discorsi odierni nel dibattito sulla fiducia: quello di Veltroni (indistinguibile da quello di Cicchitto), e quello di Di Pietro (che poverino, è stato fischiato, ma ci credo: è SOLO ed il branco se ne approfitta).

Ergo, PD datti da fare: non governi ombra, ma opposizione DURA.

Su Schifani: tutto questo succede perchè il cittadino, di fatto, NON SA CHI SONO I CANDIDATI: ovvero ne conosce solo i nomi e qualche gossip tramite Novella2000. E questo scandalo grazie alla stampa. Spesso per leggere qualche precedente "piccante" dei nostri governanti dobbiamo aprire Die Bild, Le Figaro, il Time. Scandaloso.

PS: si, ricca è scomparso dal blogroll ;-)