sabato 26 maggio 2007

Sophie Marceau - La disparue de Deauville

Andate a vedere questo film quando uscirà in Italia.


Victoria, une actrice célèbre en son temps, à l'aura et au charme saisissants, est morte il y a trente ans dans des circonstances troublantes. Elle réapparaît mystérieusement dans la vie d'un flic solitaire, Jacques, enquêtant sur une disparition, au coeur d'un palace de Normandie...Que veut cette femme comme surgie d'une autre époque ? Pourquoi a-t-elle choisi Jacques ? Quels secrets se cachent derrière le luxe de ce palace ?


martedì 22 maggio 2007

Ai limiti del commerciale

Ogni tanto ho bisogno di ricordarmi che ai limiti del commerciale (ai limiti, si badi, ai confini, alle periferie) esiste davvero qualcosa di simile ad una vocazione artistica, ad un fare musica non solo per arricchire di CD la crosta terrestre e di soldi i produttori, ma anche per stare bene con se stessi e comunicare agli altri un bel pensiero, una bella azione, e passare un bel momento. Al di là delle immagini e della civiltà delle immagini, che sfrutta l'esca del suono per fare pesca grossa, ogni tanto esce fuori qualcosa che rassomiglia ad una musica vera. Sono sicuro di non sbagliarmi e sono contento. I mistificatori non prevarranno.





sabato 19 maggio 2007

Trentatrealogo del barese DOC (non sapevo dove conservarlo)

Il barese DOC:

1. Beve solo ed esclusivamente Peroni da tre quarti (e lotta contro la diffusione della Dreghèr da 33 o della Raffo tarantina).
2. Ha mangiato almeno una volta i frutti di mare sul porto (contrastando la concorrenza sleale della costa di San Giorgio): in particolare, si esibisce nel risucchio di ricci (rabbrividendo all'idea che in Giappone li credono velenosi) o taratuffi.
Corollario 1: All'estero, ha gridato almeno in un ristorante la mitica frase Giovane, spacchi
due cozze.
Corollario 2: Almeno una volta nella vita è finito in ospedale per il tifo, e gli stadi non c'entrano nulla.
3. Riconosce come sport ufficiale il Gioco della birra, anche se gli tocca fare il sott.
4. Si riconosce dai gadgets della auto: santino di Padre Pio, sciarpa del Bari e stemma della società accanto alla targa.
5. Da '90 al '95 ha fatto almeno un abbonamento al San Nicola.
6. Ha le maglie di Igor Protti, David Platt e Joao Paulo.
7. Se di sesso femminile, ha partecipato almeno una volta alla nottata delle zitelle nella Basilica di San Nicola.
8. Consuma abitualmente (o lo ha fatto perlomeno una volta) sgagliozze e popizze, altrimenti le vende.
9. Conosce a memorie tutte le canzoni di Toti & Tata e le trame delle loro sit com.
Corollario: Sa tutte le battute di Solfrizzi in Selvaggi.
10. Ha visto con commossa partecipazione tutte le puntate de Le Battagliere.
11. Ha come profeta Gianni Ciardo, e scambia i suoi detti (sopra alla nonna o abbasso alla commara?) per il Bignami.
12. Ha fatto almeno un bagno a Pane e Pomodoro, contraendo in un sol colpo ebola, malaria e febbre gialla, ma soprattutto affrontando l'impresa con la stessa fermezza con cui un induista fa le abluzioni nel Gange.
13. Si esprime in un linguaggio comprensibile solo dai suoi simili: usa cadenzialmente interiezioni tipo Moh e ch cous, Mataux, e sottili metafore come Vai a rubare a San Nicola o Ne hai fritti di polpi.
14. Compra la Gazzetta del Mezzogiorno, ma la usa solo per foderare la cuccia del cane o la gabbia del canarino.
15. A distanza di decenni è ancora convinto che Business serva a tappezzare la macchina quando ci si infratta.
16. Usa passare la domenica mattina dilettandosi nella sacra arte dell'arricciamento del polpo.
17. Consuma periodicamente panini alla chitemmurt o chitestramurt dai panemmerda, o i panzerotti al cofano.
18. Riconosce come piatto nazionale le orecchiette alle cime di rapa, che consuma almeno una volta a settimana.
19. Ha assistito almeno una volta ad uno scippo a Bari vecchia.
20. E' stato sfiorato più di una volta dal pensiero di comprare un appartamento a Punta Perotti.
21. Il grado di pericolosità di un barese si racchiude in un monito: IAPR L'ECCHJ...
22. Ogni padre barese aspetta il momento giusto per dire al figlio: ti devo imbarare e ti devo perdere...
23. Se ti chiami Nicola, esistono notevoli probabilità che tu abbia origini baresi.
Corollario: Se quando ti presenti col solito Piacere, Nicola ti senti rispondere Questa è la mano e questa è la ciola, allora ti trovi di fronte ad un barese.
24. Ogni cuoca barese conosce una sola certezza: La mort d'u pulp iè la cpodd.
25. Quando segna a calcetto, costringe la sua squadra ad esultare col trenino.
26. Conosce la Prefettura in quanto palazzo del piazzale dei Battiti live.
Corollario: per il barese un po' più elevato, la Prefettura è il palazzo accanto al parcheggio del Piccinni.
27. E' FERMAMENTE convinto che Se Parigi avesse lu mèr sarebbe come una piccola Bèr. E lui a Parigi non ci è mai stato.
28. Se un inglese gli scrive Kiss so love me, si guarda intorno per capire chi ha fottuto le uova dell'inglese.
29. Può vantarsi di aver indossato negli anni '90 la mitica tuta acetata.
30. Parcheggia in seconda fila ANCHE con la bici.
31. Se negli anni '90 era un bambino, è cresciuto con la convinzione che esistessero davvero bambini come Cosè Cosè.
32. Il vero barese CANOSH A SADDA'MM!
33. Nonostante il Bari in B, il Petruzzelli ancora in rovina, gli autoradio che spariscono, i parcheggi che sprofondano...ha ancora il coraggio di cantare: Cuss addo stam iè u megghj paise.

giovedì 17 maggio 2007

Conflitto d'interessi, Mastella si astiene

VAI VIA! VENDUTO!!!
Mettetelo in cella e buttate la chiave, fategli guardare i sigilli dalla mattina alla sera!!

Sentite cosa dice qui sopra, scippando la scuola magistrati a Catanzaro per metterla a ... Benevento.

sabato 12 maggio 2007

LIBERATE OCALAN!!!!



APPELLO ALLE AUTORITA'

LIBERATE SUBITO OCALAN, migliaia di curdi manifestano sotto la mia finestra dalle 8 di stamattina. NON SI RIESCE A STUDIARE!!!! LIBERATELO SUBITO!!! NON CE LA FACCIO PIU'!!!!

venerdì 11 maggio 2007

Ma vuoi vedere che il governo cade per il family day???

Family Day: scontro fra i vicepremier

[...] D'Alema replica alle aperture di Rutelli : "Non vado al Family Day"
E' polemica tra Margherita e Ds.
Family Day si', Family Day no.
E i Dico in mezzo.
Sull partecipazione alla manifestazione di sabato in piazza San Giovanni, Rutelli apre al Family Day, Amato teme per le faide, Marini difende i Dico e oggi si butta nella mischia anche D'Alema.
Ai Ds, armati contro Rutelli che ieri ha dichiarato che da semplice deputato sarebbe stato in piazza, si aggiunge l'altro vicepremier, D'Alema. I diessini accusano Rutelli di appoggiare una manifestazione contro un provvedimento del governo (i Dico) e di mettere conseguentemente in difficolta' il nascente Partito democratico. Il leader Dl replica ricordando di aver votato il Ddl sulle coppie di fatto in Consiglio dei ministri. Nel frattempo la margherita si stringe intorno al proprio leader. [...]

BASTA!!!!!! NON SONO QUESTI I PROBLEMI DELL'ITALIA!!!!! NON SE NE PUO' PIU'!!!!!!!
Qui si stanno strumentalizzando fatti di cui non frega proprio a nessuno, per fare polverone sui problemi reali del Paese. Sarebbe stato bello, per esempio, che tutti i soldi destinati alla manifestazione fossero stati resi a famiglie che aspettano rimborsi da anni. Ma questo è il paese di Pulcinella. Si difende la famiglia blaterando per 12 ore, per poi scoprire che le bollette sono sempre più salate e il lavoro è sempre più precario. Vergognatevi, ipocriti di merda.

giovedì 10 maggio 2007

Forza Ivo

Venerdì 4 maggio sono andato a sentire Ivo Pogorelich, ospite della filarmonica di Strasburgo. In programma, il secondo concerto di Rachmaninov. Conoscendo il pezzo, e conoscendo il pianista (almeno pensando di conoscerli) sono rimasto completamente allibito quando ho visto entrare in sala un signore di mezza età, completamente calvo, ingrassato, che camminava lentamente, molliccio e sinuoso, raggiungendo apaticamente il pianoforte seguito da un voltapagine con lo spartito in mano. Io mi ricordavo un giovane attempato, dal capello fonato, che con fare virile e donnaiolo e un suono magico rapiva la platea fin dal primo secondo.





Siccome ero abbastanza lontano per riconoscerne gli occhi azzurri, dentro di me ho pensato "cacchio, anche stavolta la celebrità ha dato forfait all'ultimo minuto, e l'hanno rimpiazzato con questo tizio che si è letto il pezzo due ore fa", come era successo alla Mullova qualche mese prima. Ma questo pensiero mi ha sfiorato solo per un attimo. Mi sono accorto subito che era proprio lui, quando ha iniziato i famosi accordi "a pendolo" e, interrompendo il crescendo dopo pochi secondi, diminuiva il suono e lo rallentava fino a renderlo quasi impercettibile, e irriconoscibile, riuscendo nonostante tutto a introdurre degnamente l'orchestra e la grande melodia degli archi.

Nessuno, dico nessuno, neanche l'ultimo sfalzino alle prime armi dopo una lettura sommaria dei primi due righi, avrebbe incominciato il secondo concerto di Rachmaninov in quella maniera. Nessuno avrebbe saltato impunemente tutte le notine delle parti centrali e delle volatine, suonando di fatto solo gli accordi e le ottave, e le "note sicure", coprendosi col pedale e con i fortissimi dell'orchestra. Nessuno avrebbe mai osato sgarrare anche di un solo centesimo il metronomo di quel pezzo, tra l'altro leggendo.

Allora l'ho riconosciuto, era lui, era Ivo in persona. Solo uno che è un grande può permettersi di fare tutte queste cose contemporaneamente. Era come se avesse la testa altrove, se pensasse ad altro, e riusciva a mantenere il metronomo solo quando l'orchestra lo accompagnava. Quando era solo, fraseggiava come mai ho sentito nessuno fare, dilatando e comprimendo il tempo ad libitum, raggiungendo il pianissimo dal fortissimo in millesimi di secondo, sbattendo note dolci e smielando toni aspri, esagerando controcanti della tessitura intermedia coprendo la melodia, strenuando le chiuse delle frasi facendo letteralmente impazzire il direttore, il consapevole, paziente ed eccezionale Kirill Karabits. E' difficile descrivere a parole quello che ho sentito. La stessa sensazione l'avranno vissuta i primi ascoltatori degli ultimi quartetti di Beethoven. Roba da saltare sulla sedia. C'era tutto il giovane Pogorelich "cura il suono, ed esci dalle righe", ma portato all'estremo, all'inverosimile, in un'altra dimensione. Solo dopo, leggendo la sua biografia, ho saputo della terribile tragedia umana, dell'inquietante shock che l'ha colpito, ormai più di dieci anni fa. Solo ora sta uscendo dal silenzio e dalla depressione, tornando progressivamente e faticosamente sulle scene. Allora ho pensato: come ci si può ridurre.

Ha suonato con l'ingenuità di un bambino. E cantava la musica del grande Russo dal profondo del suo cuore. Ed è stato il più commovente, secondo concerto di Rachmaninov che sia mai stato eseguito, perchè sofferto, abbandonato ed eroico. Lunghissimi applausi, ma niente bis. Spero solo che ritorni al più presto a deliziare le sale da concerto di tutto il mondo.

Intervista del 2006
Altra intervista

martedì 8 maggio 2007

Vincono i moti browniani (ovvero la maggioranzocrazia)

Ho avuto modo di sentire come i politici italiani abbiano accolto la notizia dell'elezione di Sarkozy in Francia. Prodi ha detto che è stata una vittoria ampia. Bruno Vespa chiedeva a lui stesso e agli ospiti "perchè ha vinto Sarkozy e perché ha perso Segolene". Alleanza Nazionale non la smetteva di fare un panegirico dopo l'altro, ma in generale tutta la destra si è lanciata nella distruzione totale degli spauracchi di sinistra, e la sinistra si è difesa come il riccio nella sua tana. In realtà, il 53% dei voti non è una vittoria ampia. A mio avviso, non è neanche una vittoria: per me è una ampia parità, tra un mezzo ungherese e una mezza senegalese, che tra l'altro hanno idee un po' strane, controverse, e contraddittorie sulla politica dell'immigrazione.

Caro Nicolas. Come puoi boriarti della tua vittoria, quando 17 milioni di elettori non ti hanno votato e non ti vogliono al governo? E' vero, più persone ti volevano. Ma nell'aria non si sentiva proprio. Ero a Parigi il 6 maggio. Le tue foto erano oggetto di vandalismo. I tuoi discorsi erano oggetto di scherno. Parlando con 10 persone, 10 persone mi hanno detto che non ti avrebbero votato. Se sei al governo, devi ringraziare gli ignoranti paeselli alsaziani da 61 abitanti. Lì hai una media del 65% di preferenze. Ma la stessa percentuale ha raggiunto Segolene nell'isola di Reunion. E poi le grandi città non ti hanno voluto. A Parigi, dove ora risiederai con tronfia boria, hai vinto per tremila voti, cioè per pochi palazzi. A Strasburgo, capitale nella regione più "sarkozista" di Francia, hai vinto per duemila voti.

La sinistra si chiede "dove abbiamo sbagliato"? La destra si tronfia della vittoria. Sbagliano entrambi. A mio avviso una vittoria del 53% è dovuta ai moti browniani della società, non certo ai programmi e allo charme televisivo dei contendenti, entrambi bravi ed entrambi meritevoli. E questo è lo scandalo del sistema democratico odierno, in cui non governa il popolo ma la maggioranza del popolo. E se la maggioranza ammonta al 3%, cosa c'è di democratico in 20 milioni di persone che si vedono governati da uno che non hanno richiesto e che non hanno scelto? Chiamiamola col suo vero nome, la maggioranzocrazia.
PS: Berlusconi va tutto tronfio, pensa che Sarko l'abbia preso come modello :-).

martedì 1 maggio 2007

Zampa del pollo

Mentre mangiavo la coscia di pollo bollita, aspettavo che si caricasse Porta a Porta. Finita la carne, mi sono gingillato con i resti. Ho ripulito ben bene tutti i tendini, le capsule e i legamenti, finchè ne sono risultati il singolo femore e la singola tibia (ho eliminato anche il perone, che non serve a niente). Sono rimasto lì a contemplarli, mentre per fortuna Vespa non si caricava. E' interessante soprattutto la differenza tattile tra l'osso vero e proprio che è più secco e rugoso, e le superfici articolari che sono più umidicce e lisce. Carina anche la forma dei condili femorali.
Per il resto la morfologia macroscopica di entrambe le ossa è completamente diversa da quella umana. In particolare, mi ha colpito la tibia che è più lunga del femore. La prossima volta magari lo faccio sul pollo crudo (tanto da Norma costa poco): sicuramente darà più soddisfazione... di una ennesima puntata sul delitto di Cogne.

PS: chissà che non vada a vedere prima o poi il solo e unico uomo-pollo della storia. E' conservato in un museo di una piccola cittadina tedesca.