venerdì 11 gennaio 2008

TATA Nano

Solo pochissimi (e forse nessuno tra i giornalisti che hanno pubblicato la notizia) si sono accorti di quella piccola grande rivoluzione che è stata il "varo" della TATA Nano, la prima vera macchina low-cost: costa 100mila rupie, cioè 1700 euro.
Ci vorrei scrivere un papiro, ma forse è meglio sintetizzare al massimo ciò che voglio dire in risposta a tutti quegli invidiosi che la criticano.
1) costa così poco perchè non si è investito sulla sicurezza: manca di airbag, abs, esp, dtc, ecc. E' vero che non ha tutte queste belle cose, compreso l'utilissimo "sensore di parcheggio" (ma come abbiamo fatto per anni a parcheggiare senza quel coso??), ma si consideri che la velocità di punta è 80 all'ora, possiede cinture di sicurezza, e poi non saranno mica due airbag che fanno lievitare il costo della vettura fino alle cifre cui siamo abituati noi. Costa poco per altri motivi: materiali (ma comunque è una macchina di ferro come si facevano una volta, non di plastica come quelle odierne, e il motore è tutto di alluminio), manodopera, abolizione di tutte le fesserie come colori personalizzati, limitatori, navigatori, cerchi in lega, scaldaculo e tutto il resto.
2) E' fragile! Che succede se viene messa sotto da un camion? Normalmente il camion prende sotto l'indiano in motorino, in triciclo, o a piedi. Se lo prende in macchina non fa molto di più. E poi anche le nostre vetturette decalcomanizzate, se sono messe sotto da un camion...
3) Che schifo, la velocità di punta è di 80 all'ora, grazie a quella cagata di motore 600 cc! Alcune stime dicono che forse, col traffico che c'è, in India gli 80 all'ora non verranno mai raggiunti. Il motore da 600 cc è più che sufficiente, oltre che scarsamente inquinante. Per la stragrande maggioranza, le nostre vetturette invece hanno velocità di punta assolutamente irraggiungibili pena infrazioni al codice della strada. Che me ne faccio di una utilitaria che fa i 180 se in città vado in media a 30, e in autostrada a massimo 130? Io niente, ma all'aumentare della cavalleria lievitano il bollo, il passaggio di proprietà e il consumo di benzina, quindi fa mooolto bene allo Stato (poco all'ambiente), nonchè al costruttore che per due cavalli in più vuole parecchi euro in più. Se poi bisogna per forza accompagnare i bambini all'asilo in SUV...

In realtà è un grandioso progetto che, se andrà come deve andare, renderà TATA il più grande costruttore mondiale, e l'economia indiana farà il balzo rispetto a quella cinese (quella europea e americana sono destinate ad estinguersi). Del resto le orientali stanno progressivamente scalzando il decadentismo automobilistico occidentale: Toyota nel 2007 ha scalzato Ford nientemeno che sul mercato statunitense (cioè sconfitta in casa per la Ford). General Motors si salva solo grazie alle alleanze. E che cosa succederebbe se TATA Nano fosse immessa sul mercato europeo e occidentale...?

E' una piccola grande rivoluzione anche a livello ambientale e politico. E' vero che è un 600 che consuma poco, ma gli indiani sono 1 miliardo e 300 milioni. Se tutti avessero non due o più macchine come da noi, ma una sola, il petrolio finirebbe domani, e l'effetto serra sarebbe devastante per il globo. Chiaramente nessuno vuole investire OGGI per la salvaguardia ambientale (significa letteralmente "buttare soldi al vento"), neanche TATA. Ma prima o poi il problema sarà non più gestibile.

Ai postumi l'ardua sentenza.

PS Uno ha fatto notare: ma ha l'ascia di guerra inclusa??

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ovviamente viva l'ambiente.. ma se l'auto è una chiavica, che mercato può avere?

ratatatatantata

Framaulo ha detto...

Non è una chiavica: funziona perfettamente e costa 1700 euro. Non ha troppi ammennicoli inutili, non puoi scegliere il colore delle asticelle dell'orologio, ma cammina bene e questo basta. Del resto da noi c'è gente che si continua a tenere la marbella scassata o la cinquecento distrutta solo perchè camminano e costano poco! Non vedo perchè le odierne ingombrantissime scassonette debbano essere superiori.